Avrete compreso che a questo punto è inutile anticiparvi che, per salvare la terra ormai allo stato glaciale nel 2057 (non proprio ciò che ci sembra stia capitando; ma pare sia la stessa cosa) un manipolo di intrepidi deve avvicinare la superficie del sole per rianimarlo sparandogli all'interno una bomba nucleare. Piuttosto, che lo scozzese Danny Boyle (di belle speranze, TRAINSPOTTING nel 96, iperrealismo alla ARANCIA MECCANICA fra i drogati di Glasgow; prima delle cavolate turistico-psichedeliche di LA SPIAGGIA) è uno che, se riflettesse, potrebbe anche far bene. Qui riflette fin troppo (la logica della sopravvivenza al centro dell'universo fra otto individui di cultura disparata; la comparsa strampalata di un superman horror per trarsi d'impaccio…): ma effetti speciali, scenografie e costumi di classe contribuiscono in parte a raddrizzare l'andazzo.